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IL CALDO LOCKDOWN DI EMILY: Scritto da Ejay Ivan Lac (V18)


Erano passati ormai più di trentacinque giorni, Emily non usciva di casa per via della terribile pandemia che aveva sconvolto il mondo. 

Le televisioni spiegavano che era vietato uscire di casa per via delle regole stabilite dal governo, così si era costretti ad uscire solo per delle necessità importanti. 

Emily abitava con sua madre in un piccolo appartamento nel centro di Milano, una posizione comoda fornita da farmacie e supermercati. La sua finestra si affacciava su Piazza San Babila, ma in quei giorni la città appariva deserta sia di giorno che di notte.

Emily era solita a uscire con la sua amica Stefania, che in quella giornata di pioggia stavano parlando via web cam dai propri computer:

Stefania: "Quindi mi sono guardata tutte le stagioni di Stranger Things su netflix, in una giornata" 

Emily: "In una giornata? che palle, non ci riuscirei mai"

Stefania: "Non l'avevo ancora vista questa serie, anche se tutti ne parlavano io l'ho sempre snobbata, ma che ci posso fare? Ormai sto guardando tutto per non annoiarmi"

Emily: "Tu pensi che durerà ancora molto questa situazione?"

Stefania: "Secondo me no, voglio dire, credo che a Maggio sarà tutto finito. Ah, appena sarà tutto finito voglio andare in quel negozio a comprare gli stivali rosa ahaha" 

Emily: "Oddio che schifo, me li ricordo!!! Sono terribili"

Stefania: "Tu non capisci un cazzo di scarpe, sono bellissime. Hey, domani è il tuo compleanno e non possiamo vederci, che strazio" 

Emily: "Farò vent'anni, il mio primo compleanno sigillata in casa" 

Stefania: "Festeggierai con tua mamma, magari ti prepara la torta.... Ascolta, ci sta ascoltando qualcono per caso?"

Emily: "No perché? Mia madre è in cucina ed io sono chiusa in camera con le cuffie, non vedi?"

Stefania abbassò la voce per non farsi sentire dalla sua famiglia, anche lei era chiusa in camera, ma aveva da confessare qualcosa alla sua amica:

Stefania: "Devo dirti una cosa... riguardo a ieri pomeriggio..."

Emily: "Cioè? Che hai combinato?"

Stefania: "Sai... quel regalo stupido che mi avete fatto tu e Laura al mio compleanno?"

Emily: "Quali dei tanti? Ahaha"

Stefania: "L'ultimo, il vibratore dorato..."

Emily: "Ahhh si, lo scherzo perfetto ahaha" 

Stefania: "Ecco, ieri pomeriggio ero annoiata ma nel contempo avevo voglia di scopare... così l'ho preso eh..."

Emily: "oh... mio... dio!!! L'hai usato davvero?"

Stefania: "Ecco, si, si l'ho usato. Non pensavo che era così eccitante, mi sono intrippata e l'ho usato anche stamattina..." 

Emily: "Tu sei matta!!! Ma che combini???"

Stefania: "Rilassati, cosa vuoi che combino? Quello che fanno tutti quando sono eccitati"

Emily: "Io non le faccio queste cose..."

Stefania: "Ma cazzo, quali cose? mi vuoi dire che non ti masturbi?"

Emily: "No... cioè, ho avuto voglia qualche volta ma cerco di distrarmi facendo altro" 

Stefania: "Ma sei seria?"

Emily: "Certo che sono seria, non so... non mi sento a mio agio a fare certe cose, poi con mia madre in casa, non ci penso nemmeno"

Stefania: "Non sai che scarica bellissima si prova, poi con il vibratore è una sensazione così meravigliosa, calda, eccitante."

Emily: "Capisco..."

Stefania: "Emily..."

Emily: "Che c'è?"

Stefania: "So che lo hai ancora nel cassetto, impacchettato, te l'ho regalato per vendicarmi dello scherzo" 

Emily: "Ti sbagli invece. L'ho buttato per non farlo trovare da mia madre..."

Stefania: "Si certo, certo. Comunque provalo, non fare la santa casa è chiesa, fai andare la fica!!! Ora devo andare, ci sentiamo più tardi via chat, ciao!!!"

Le due ragazze si salutarono, Emily chiuse il collegamento e guardò verso il cassetto del suo armadio. Non aveva mai buttato il vibratore che gli avevano regalato, così si alzò dalla scrivania e si diresse verso il cassetto, lo aprì e alzò i vestiti che aveva usato per coprirlo. 

Prese la scatola del vibratore e la guardò, in fondo dentro di lei albergava la curiosità di quell'oggetto imbarazzante, ma in quel momento alla porta della sua stanza bussò sua madre, Emily fece cadere la scatola a terra e velocemente la raccolse, riponendola nel cassetto: "Che c'è mamma???" la madre rispose: "Guarda che la cena è sul tavolo, vieni".

Mentre cenava al tavolo con sua mamma, Emily la guardava, voleva chiedergli qualcosa ma non ne aveva il coraggio. La madre si accorse che ogni tanto la fissava, così gli chiese: "Stai cercando di dirmi qualcosa?"

Emily: "Mamma, quando avevi la mia età, hai mai fatto qualcosa che ti imbarazzava?"

Mamma: "Qualcosa che mi imbarazzava? In che senso?"

Emily: "Non so... qualcosa di imbarazzante ma che tutti facevano" 

Mamma: "Emily, ma tu sei stata con qualche ragazzo?"

Emily: "Eh? Ma che stai dicendo?"

Mamma: "Beh, l'unica cosa che mi ha imbarazzato era fare sesso per la prima volta. Perché è a questo che vuoi arrivare, vero?"

Emily: "Si... cioè, in un certo senso..."

La madre sorrise mentre beveva un sorso di vino dal suo bicchiere: "Emily, hai vent'anni domani, credo sia normale che tu voglia un ragazzo, no? Sei una ragazza molto intelligente, so che non faresti nulla per metterti nei guai. Capisci cosa intendo?" 

Emily: "So come prendere precauzioni, ma... vedi... certe cose mi imbarazzano" 

Mamma: "L'imbarazzo è normale. Ma se senti che devi farlo, fallo, lasciati andare. Te lo dico perché sei adulta". 

Era quasi mezzanotte, ma Emily era seduta sul letto a guardare la scatola del vibratore che aveva tra le mani. Aveva aspettato che sua madre si addormentasse in camera per non farsi sentire. 

Anche se le stanze erano ben distanti, temeva che il rumore del vibratore si potesse sentire, così provò a toglierlo dalla scatola e ad accenderlo, scoprendo che era molto silenzioso ma dall'imbarazzo se lo fece cascare dalle mani, facendolo cadere sul tappeto. 

Si lanciò subito giù dal letto per raccoglierlo e lo spense. Dentro di lei si stava muovendo qualcosa, qualche piccolo desiderio si stava scaldando, così si mise comoda con la testa poggiata sul cuscino, aveva voglia, non sapeva se lasciarsi andare o accendere il computer per distrarsi. 

Ma quella sera era diverso, quella sera il cuore era agitato e non riusciva a lasciar perdere, così provò a scaldarsi un po' con la sua mano, accarezzando leggermente la vagina sopra gli slip. Il suo respiro era più veloce, chiuse gli occhi e infilò la mano negli slip per toccarsi meglio. 

Cominciò a piacergli, con le dita se la toccava tutta e dall'eccitazione si tolse gli slip e la maglietta, prese il vibratore, lo accese e con delicatezza lo poggiò sopra il clitoride, lentamente provò a spingerlo dentro, era agitata ed eccitata nello stesso momento, spingendolo sempre di più fino a quando non cominciò a sentirlo scivolare dentro. Una sensazione di piacere si diramò in tutto il corpo, muovendolo lentamente dentro e fuori, ad ogni movimento godeva e si sentiva bollente, come se le lenzuola e l'aria prendessero fuoco. 

Intorno a lei le fiamme avvolgevano ogni centimetro della sua pelle, le fantasie più sporche cominciarono a prendere il posto della ragione e come in un lampo, cadde nel limbo del sesso. 

Provò varie posizioni, cercava di esplorare il suo corpo, si pizzicava i capezzoli senza mai smettere di far lavorare quel vibratore che gli dava spinte di onde elettrizzanti, lo tolse dalla vagina e provò a leccarlo, immaginandosi di avere un ragazzo lì con lei, pronta a scoparla per tutta la notte. 

Ma l'eccitazione non era ancora abbastanza, anche se il cuore batteva forte, si fermò un attimo, voleva provare qualcosa di più ora che la mente si era liberata da ogni blocco. Così decise di fare qualcosa che per lei è sempre stato estremo, si mise in una posizione comoda e provò, a far entrare il vibratore da dietro. 

Per lei era la cosa più bella e strana che avesse mai fatto con il suo corpo, il piacere era sempre più forte, così cominciò a muoverlo velocemente, non si fermava, continuava, sempre più veloce, in bilico sull'orlo dell'orgasmo, qualche gemito saltò fuori dalla sua bocca che provò a tappare con la mano. 

Arrivata al culmine, si lasciò abbracciare da quella forza di piacere che gli bloccò il respiro, i pensieri, ogni muscolo e nervo del suo corpo, spruzzò dalla vagina bagnando il letto, ma per quella esplosione di vita ne valeva la pena. 

Con delicatezza tolse il vibratore, si lasciò sciogliere nel relax ad occhi chiusi, mentre respirava affannosamente ascoltando il cuore che pompava di gioia. 

Passarono un paio di minuti e riprese contatto con il corpo e la vita circostante. Guardò il letto bagnato ed esclamò: "Merda!!!". 


Fine



- Ejay Ivan Lac 


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