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LA SCATOLA DELLE POESIE VOL.15: Emozioni sanguigne

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LA NATURA E' UN'ARTISTA

La natura è un’artista, lei crea le sue creature come più gli piace, ha creato pelli diverse, da scure a bianche, da gialle a rosse, ha creato esseri differenti, un cane è diverso da un gatto come un uomo è diverso da un leone.

I fiori hanno forme differenti così come i pianeti e i pesci, ogni cosa è diversa, tranne una, l’unica cosa che gli uomini della terra non riescono capire…

L’anima…

Molti esseri umani ridono della diversità e odiano le razze diverse dalla propria, senza capire che l’anima, è uguale per tutti!

(Ejay Ivan Lac)



LA DEBOLEZZA MENTALE

La debolezza mentale, nella nostra evoluzione, non è consentita. Il pianeta ha bisogno di entità superiori per essere una madre orgogliosa, tu hai bisogno di forza, per sopravvivere ogni giorno in questa vita confusa, da menti che non riescono a connettersi all’energia della vita… Svegliati!


(Ejay Ivan Lac)



LA FELICITA' E' ALTRO

La ricerca della felicità, non è la ricerca di qualcuno che stia al nostro fianco per tutta la vita.

La felicità è raggiungibile grazie ai nostri sogni, è la ricerca della realizzazione dei nostri progetti e delle nostre ambizioni, la felicità è lo sguardo incredulo di chi non ha mai creduto in te, mentre tu tocchi il tuo successo, gli altri si ritirano sconfitti…

Quella è la felicità…

(Ejay Ivan Lac)





TI DEVO PARLARE

Aspetta, non c’e bisogno che mi guardi, anche se le parole molte volte non sanno di verità e certezza, ti chiedo di ascoltarmi per un attimo, e poi, ti lascerò andare…

Non sarò forse la persona più perfetta del mondo, so solo che quando non ci sei, il mio pensiero è sempre verso di te, anche solo per pochi minuti al giorno, e poi, cerco di pensare ad altro, non so se hai già qualcuno che ti tiene tra le braccia, ma sono convinto che nessuno, riesca ad abbracciarti mentre il suo cuore trema dalla gioia di averti trovato, in un mondo ostile e pieno di pochezza, tu sei probabilmente, la mia unica ancora di salvezza.

Sarebbe stupido dirti che sei l’unica al mondo, sarebbe egoista, dirti che sei la mia unica fonte di luce sul pianeta, ma ora, ho trovato te, e non voglio lasciarti andare via per ricomnciare tutto da capo, non ora che vorrei imparare la lingua del tuo cuore, portarti in quel regno dove non esistono ferite o cicatrici, dove non ti prometto nulla, ma non ti farei comunque mancare niente…

Dove riuscirei a farti sentire donna, viva, e libera allo stesso tempo, perchè sapere di averti con me, è come sapere di aver raggiunto uno dei più bei traguardi che si possa avere…

Non ti dirò mai che sarà per sempre, ma vorrei solo provare a portarti su quella strada, che molti cercano, e non riescono a trovare.

Anche se tu ora te ne andrai, io ricomincierò come sempre la mia vita, potranno esserci altri cuori, altre labbra da baciare, ma per te, solo per te, resterà sempre, una porta aperta nel mio destino…

(Ejay Ivan Lac)





IL RUMORE DEL VUOTO

Credo possa essere giusto così, anche se il dolore brucia il sangue e ustiona le pareti del cuore, stringerti tra le braccia per l’ultima volta, mentre le lacrime scendono piene di rabbia, il buio sopra i nostri volti, che non ci permettono di guardare i nostri occhi…

Poteva essere diverso, se solo la vita ci avesse concesso del tempo in più, senza portarti via da me, senza uccidere la mia anima, poteva, se solo quella sera mi avessi ascoltato, ora non saresti li, nell’aria e nel vuoto, quel vuoto assordante che fa rumore, e graffia sulle pareti, un vuoto assassino, un vuoto senza colore ne profumo…

Freddo…

Come camminare a piedi nudi nella neve, dove il sangue gela, e non sente nessun tipo di calore, la stessa sensazione, che ha il mio corpo nel letto, senza di te, e non esistono speranze di rivederti, se non tramite una fotografia, e qualche tuo vestito, che porta ancora il tuo profumo inciso, come un brano, che non muore mai, o come una poesia o un pensiero, scritto da un cuore che, ogni volta che ripensa al tuo calore tra le sue braccia, chiede, anche senza risposta, di poter rivedere i tuoi occhi che si chiudono la notte e si riaprono all’alba…

Quegli occhi, che ora, non si apriranno più, e resteranno chiusi, per molto tempo, fino a che i miei, non smetteranno di guardare il mondo.

(Ejay Ivan Lac)





UNO SGUARDO SENZA PAROLE

E’ così eccitante, salutarti, e poi, guardarti negli occhi senza parlare, andare via, e interpretare le parole nascoste nei nostri sguardi.

Le emozioni possono essere disegnate anche senza parlare, perchè le parole, perdono il senso di ogni battito e di ogni sensazione percepita dall’interno, guardarti, è la cosa più forte che si possa voler dire…

Guardarsi, mentre ci si allontana, guardarsi, mentre si fa l’amore, sfiorarsi con gli sguardi, anche da perfetti sconosciuti, parlarsi con gli occhi lasciando tacere le parole, perchè di quelle, ne abbiamo pieno il mondo, e non sempre danno soddisfazione, e spesso, raccontano menzogne.

Una voce può stare zitta e nascondere troppe cose, gli occhi, invece, non sanno tacere, hanno fiato anche se tutto resta in silenzio.

(Ejay Ivan Lac)

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