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ECCO COSA VEDEVO NEI RAVE: Ho fatto il deejay per molti rave tirati su dal nulla...





Non prendevo soldi, non erano luoghi pregiati o discoteche di lusso, i rave si organizzavano due settimane prima, e si mandavano messaggi ad amici, di amici di altri amici, una catena che si espandeva, e chiunque veniva doveva portarsi dietro da bene, e cose così!

Io non ho mai organizzato un rave, non ho mai invitato nessuno, me ne sbattevo il cazzo sinceramente, io pensavo soltanto al mio interesse, ovvero, se mi chiamavano per mettere su musica, come deejay, allora ero il primo ad andarci...

Amici stretti non li ho mai portati, non erano luoghi dove portare amici, era una vita diversa, era un qualcosa da assorbire in solitaria, io per lo meno, volevo assorbirle in solitaria, ho cominciato nel 2010 e ho finito nel 2013, anche se già da prima, qualcosa saltava fuori, ma le attività maggiori sono nate in questo arco di tempo...

Molti rave, non sono organizzati per la musica, ma per drogarsi e bere, ecco.... ho partecipato a due di quelli, poi mi sono tolto di mezzo, preferendo il rave sotto la sua vera pella, sotta la sua cultura, dove non è necessario drogarsi pesantemente, per divertirsi, dove ci si sballa, con la musica e i suoi mix.

Gli artisti che suonano nei rave hanno una missione precisa, si suona musica personale, e non quella di altri, un deejay rave, produce la sua musica techno, ancora meglio se riesce ad improvvisare, per rendere partecipi, le anime che in quel momento sono li e chiedono musica, non commerciale, ma chiedono suoni, arte, sballo, chiedono la forza, l'aggressività nei brani... niente musica rock, niente musica metal, niente strumento, solo elettronica!

I rave a cui ho partecipato, si limitavano a bere e fumare erba, avevamo seri controlli da parte degli organizzatori, dopo che i due precedenti, erano finiti molto male....

Mi ricordo che nel primo, non ero in veste artistica, ma in veste di aiutante alla console, insieme ad uno dei deejay, non mi interessava stare nel mezzo della folla, ma mi interessava essere il suono della serata, ma quella sera, un ragazzo aveva probabilmente preso qualcosa di troppo, qualche droga che l'ha cominciato a rendere aggressivo, tentava di baciare le ragazze con forza, alcune ci stavano, anche molto minorenni, circa quindici, sedici anni, lui ne aveva quarantadue, se non mi sbaglio, era comunque un uomo adulto, ma quando arrivò alle ragazze sbagliate, altri ragazzi, per difenderle, gli andarono contro, si accese una rissa, si picchiarono e massacrarono di botte, spaventado anche tutti gli altri duecento invitati!

Arrivarono i carabinieri, qualche incosciente li chiamò, io me ne sono andato subito prima del loro arrivo, insieme ad una ragazza che aveva organizzato il tutto, sono salito sulla sua macchina e siamo andati in un paese di montagna, a quindici minuti di strada dal rave.... vi spiego, se chiami i carabinieri, o la polizia, ad un rave, dove girano droghe pesanti, alcool, minorenni mischiati agli adulti, in un luogo senza permesso, ti becchi una multa salata, se non l'arresto immediato!

Infatti, quel giorno, molti ragazzi sono stati presi, e portati via...



Non esistono più i rave, per lo meno, non quelli veri, i raduni di ragazzi e ragazzini di adesso, sono basati solo sul drogarsi e fare gli idioti, non è questo lo spirito del rave, non è questo che porta questa coltura ad essere vissuta.

Il rave nasce per divertirsi tutti insieme, in una folla di persone che vuole aprirsi, divertirsi con altri esseri umani, dove esiste il rispetto reciproco, dove si rispetta il diverso, il colore, la forma, ci si bacia, ci si abbraccia, senza avere schifo di nessuno, non esistono canoni di bellezza, ne il troppo grasso, ne il troppo magro, quello alto, quello basso, il rave è anticonformista, non pensa al denaro, non pensa alla politica, solo al divertirsi, lontano dai canoni che la società ci impone, ascoltando musica, che la società non vuole, alzando il valore artistico di personaggi che i media non cagano...

Ho baciato non so quante ragazze in questi luoghi, ci si baciava come bere acqua... bastava essere un po interessante, e tutto era liscio, poi ovviamente, stando dietro ad una console, e mettendo su musica creata da me, veniva tutto spontaneo e facile... le ragazzette che ballavano, volevano conoscere i deejay, per loro era quasi una sorta di "Fa figo, baciare e scoparsi il deejay"

Ora ho smesso, ora non vado più in questi luoghi, ma me li porto nell'anima, nella mente, me li porto nelle mie produzioni sonore attuali, e continuerò a farlo, anche se non sono più presente dietro a quelle console, chi mi segue da quella storia, sa che può ritrovare le mie atmosfere sonore rave, nelle mie produzioni ritmiche....

Anche se sarebbe bello, poter riuscire a portare la cultura rave, nei locali delle nostre città, ovviamente... con moderazione si intende!


(Ejay Ivan Lac)

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