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UNA DOLCE BIRRA PER LEI: Qualche birra, dei pensieri, una dolce creatura!





Era la solita birra, ambrata, sul tavolo in legno di un pub ricco di voci, parole di ogni Venerdì sera, mentre nella tua testa i pensieri che ti portano a riflettere, se tutto ciò che hai nella vita, sia esattamente ciò di cui hai bisogno, e su ciò che ti da felicità in quel preciso tempo, sperando che possa durare il più possibile.

Mentre ascolti le parole che circolano nel tavolo, ad ogni sorsata dei tuoi compagni della serata, mischiati tra amici e conoscenti, dove i conoscenti, diventano oggetto di studio per conoscerli meglio, sullo sfondo, ad un tavolo poco più distante del nostro, una creatura dolce, che teneva il suo grande bicchiere di birra, con due mani, per riuscire a sollevarlo, mentre le sue amiche parlavano tra loro, lei... era intenta a non rovesciare la birra, lei non lo sa ma questo, mi ha fatto battere il cuore.

Spontaneamente sorrisi, perchè la sua delicatezza mi disegnava un sorriso sopra questo mio viso, che, quasi spesso fatica a farlo, quale potere aveva questa meraviglia, per riuscire a farmi fermare ogni mio pensiero noioso, e farmi sorridere? solo perchè mi dava l'impressione che quella era la sua prima birra gigante in assoluto, quasi il litro gli copriva il viso, questo mi faceva sorridere.

Si accorse che la stavo guardando, e divenne rossa, poggiò il bicchiere sul tavolo e finse di essere interessata ai discorsi delle sue amiche, la birra non gli interessava molto, sembrava quasi un oggetto secondario per la sua serata, quasi una trasgressione, nella sua testa viaggiava forse un pensiero, del tipo (stasera voglio strafare, voglio dimenticare tutto) ma cosa? cosa avrebbe dovuto dimenticare quell'anima così carina, così minuta, che spariva ad ogni sorso di bicchiere.

Passò un tipo con una sigaretta in mano e mi fece venir voglia, di fumare uno dei sigari che avevo nel mio capotto, lei ogni tanto si girava verso il nostro tavolo, era quasi curiosa di vedere se la stavo guardando, io invece, non la guardai proprio, smisi di farlo, anche perchè non amo fissare le persone per troppo tempo, lascio che gli eventi scorrano da soli, ma mi rendo disponibile all'universo, in modo che se ha qualcosa da portarmi in qualsiasi momento, mi trova pronto a tutto.

E così, mi decisi di prendere il sigaretto, uscendo fuori dal locale per fumare, vidi questa creatura andarsene con le sue amiche, vederla allontanarsi era come un'agonia, mi chiedevo se l'avrei rivista ancora, e se quando l'avrei rivista, il contesto sarebbe stato più semplice, meno affolato rispetto a quella serata!

Al ritorno da casa, mi accorsi, di aver dimenticato nel locale, il mio cappello, avendolo pagato una somma abbastanza importante, chiamai il locale, gli dissi che la sera dell'indomani, sarei passato a riprendermelo, e fu proprio quella sera, che l'universo mi fece un regalo stupendo!

Alle ventuno, di quel Sabato sera, entrai nel pub, e chiesi al cameriere del mio cappello, mi avvicinai al bancone, vidi lei, la dolce creatura, seduta al bancone, con una birra poggiata, questa volta un bicchiere più minuto, che combaciava perfettamente alla sua statura, e una sigaretta elettronica in mano, non era la solità creatura delicata che vidi la sera prima, aveva qualcosa di più intrigante, di più misterioso, la guardai per un attimo, e lei manteneva il suo sguardo verso i miei occhi, mi aveva riconosciuto, aspettava che gli dicessi qualcosa...

Ordinai un Whisky Torbato, andando verso un tavolino vuoto, nell'attesa che i miei amici arrivassero, lei prese la sua birra, si alzò delicata dal bancone, avvicinandosi al mio tavolo, mi sentivo debole in quel momento, ero abituato alla figura insicura e timida della sera prima, con quel litro di birra che teneva in due mani, mi faceva sentire un predatore, mentre in quel momento, lei, si comportava da donna sicura, e le sue movenze, la rendevano aggressiva e predatrice...

Ammetto che la preferivo come la sera prima, ma quando si mise al mio stesso tavolo e mi disse (Quel Whisky lo beveva sempre mio padre) in quel momento arrivarono i miei amici, lei si alzò dalla sedie e mi salutò con un (Ci vediamo, a presto...) la presi per una mano, e mi alzai dal tavolino, la guardai negli occhi e gli dissi (Aspetta, potremmo non vederci più, sediamoci ad un tavolo, vorrei parlare con te, perchè con loro, ci parlo tutti i giorni) lei arrossì, annuì con la testa e guardò i miei amici, la portai ad un tavolo lontano da loro, con il mio e il suo bicchiere tra le mani, passai la serata ad ascoltarla, e a disegnarle sorrisi sul viso, con le mie storie.

Perchè farsi sfuggire un'occasione se non hai nulla di buono ancora? se non si ha nulla da perdere?

(Ejay Ivan Lac)





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