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BARCELLONA: Le sensazioni che corrono dentro...








Mi sono accorto che il mio ritorno a Barcellona è stato differente dalla mia prima esperienza, ho visto La Rambla sommersa da un mare di gente, come solo lei è abbituata, ma quel mare di gente era pieno di sofferenza e paura, ricordi e vibrazioni ben differenti da quelle ascoltate la prima volta...

La Rambla ora ha un ricordo cattivo, percorsa dalle anime che ora navigano al suo interno, anime che prima la calpestavano con la carne, ora solotanto con l'aria, per colpa di un cuore malvagio, un cuore che le ha uccise, rendendo quel luogo di divertimento, in un viale di disagio, non sai se ridere e divertirti, non sai quanto rispetto potresti avere, nel goderti quel viale, perchè se accenni a dimenticare quei lumini, la gente che li circonda, se accenni a dimenticare quanto è successo, cominciando a divertirti, dopo qualche passo, incontri un altro angolo di pensieri e ricordi, con altre persone che li circondano, e ritorni silenzioso, a fissare ciò che le anime malvagie hanno fatto, non solo a Barcellona, ma al mondo intero.

Ma questa città calpesta ogni sofferenza, noto il coraggio, percepisco la forza di questi cittadini, che continuano ad accogliere noi stranieri nella loro terra artistica, fatta di curve di Gaudi e colori che riflettono tra passato e futuro, una città che ti consiglia di non pensare a niente, a non versare lacrime di tristezza, ma solo lacrime di gioia e spensieratezza.





La vivi camminando, la vivi all'aria aperta, anche se le strane sono lunghe, le percorcorri con voglia e curiosità, ogni suo angolo nasconde un pensieri, ogni sua piccola via, nasconde uno scatto, lei che ama proteggere i suoi abitanti, i suoi turisti, offre qualsiasi tipo di divertimento, si ha quella sensazione di essere a casa, anche se si è lontani.

La gente è allegra, la gente è comunicativa, sa come trattarti bene, mi piace guardare le sue donne negli occhi, perchè loro ti guardano e ti sorridono, come la biondina al Bosco delle fate, dove più la fissavo, e lei mi sorrideva, indeciso se alzarmi e abbandonare i miei amici, perchè lei era circondata da altri suoi amici, non conoscendo la reazione, ho voluto evitare, ma le donne a Barcellona sono così, semplici e aperte ad ogni anima.








Con le sue feste e i suoi colori, con la sua Gracia, i suoi festoni, una festa bellissima che ti porta in mondi nuovi, tra la neve e gli animali, tra fanstasia e racconti fantastici, ogni via del quartiere si trasforma in una storia, qui ho trovato quello che cercavo, i cittadini puri senza turisti, una festa che conosci soltanto se ti interessi a qualcosa, perchè Barcellona è come una persona, se la conosci affondo puoi scoprire i suoi lati migliori, i suoi migliori battiti, che in pochi sanno, la festa di Grazia è proprio uno di questi lati, ti alloontana dalla normalità, e ti porta in quel qualcosa che cercavi, per fuggire lontano...

Quello che può succederti qui, è strano, come quella mattina che scesi a fumare un sigaretto, seduto davanti al mio appartamento, una prostituta si avvicina a me, mi chiede se avevo voglia di andare con lei, gli dissi di no, e mi chiese una sigaretta, gliela diedi e si sedette due minuti, mi chiese di dov'ero, risposi di Milano, Italia, lei invece di Madrid, e aveva diciannove anni.

Era molto carina, molto eccitante, ma mi è bastato scambiare due chiacchiere, è stato un incontro interessante, poi se ne andata, salutandomi, tornata al suo lavoro dove ora qualche altro uomo, starà godendo della sua bellezza!

Il giorno dopo un barbone si ferma, sempre li davanti al nostro appartamento, stavolta io ero con un mio amico, a fumare, ci chiese la sigaretta, molto allegro, molto simpatico, vestito in modo buffo, sembrava un folletto, il cappello verde, la giacca verde, i pantaloni marroni, portava delle spille della pace, un tipo interessante, quel momento mi ha messo allegria, facendomi dimenticare i pensieri di tristezza che in quel momento mi affolavano la mente...





Dove tutto è diverso, ci sono io, dove le persone sono diverse, ci sono io, amo la differenza, amo essere l'artista che sono, e l'artista che sono ha bisogno di una città come lei, come ce ne sono tante altre nel mondo, che mi stanno chiamando, che amo tantissimo, e presto le vedrò, quelle città che ti prendono per mano e ti consolano, che offrono le possibilità che cerchi, dove tutto funziona e ti senti un po più al sicuro!

Barcellona ti saluto, e forse, verrò a salutarti ancora, da solo o in compagnia, mi regalerai un'emozione nuova!

(Ejay Ivan Lac)



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