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LUCI DI POESIA IN FIAMME: Tocco la tua pelle, guardo le tue forme. (VM 18)







LUCE SULLA PELLE


Sistemava i fogli sulla scrivania, mentre il sole, con la sua luminosità del tramonto, illuminava quella stanza, mentre sorseggiavo della birra, la guardavo nella sua dolcezza, sistemare ogni oggetto fuori posto, nel fascio di sole che divideva la stanza, qualche puntino di polvere, volava al suo interno, lei mi guardò un secondo e mi sorrise, chiedendomi se la birra era buona..
Quel vestitino provocante, che metteva a nudo la sua schiena, dando le forme al suo sederino, pregavo che non si chinasse a prende niente da terra, perchè ogni suo spostamento era un invito a prenderla da dietro!

Perchè l'hai fatto? gli disse nella mente, quando si inginocchiò suo pavimento, appoggiata al letto, per sistemare le coperte, girò il viso verso di me, con quella schiena dalla curva perfetta, e quel sorrisino che richiamava, e gli sorrisi, e lei continuava a stare li ferma, a fissarmi, a dirmi qualcosa con gli occhi, così, poggiai la bottiglietta di birra sulla scrivania, e mi avvicinai a lei.

La mano sulla sua schiena, e le mie labbra che baciavano le sue piccole spalle, lei stava ferma, ad aspettare ogni mio percorso...

Cosa stavamo facendo?

Il sole calava il sipario, lasciandoci soli, oscurando con la giusta atmosfera, anche se era ora di cena, io avevo fame di lei, mi gustavo ogni piccolo pezzo del suo corpo, con baci gentili sulla sua pelle, e carezze che entravano anche dentro il vestito, e quel fondo schiena, appoggiado ai miei pantaloni, scaldava la stoffa, non volevo spogliarla, era eccitante così, coperta in parte, e nuda nel giusto.

Infilai la mano nel suo vistito, nella scollatura che finiva sul culetto, valcando le sue mutandine, lasciai entrare il mio dito dentro di lei, che cominciò ad ansimare delicata, con il viso poggiato sulla coperta, la mia lingua leccava il suo collo, le sue orecchie, e percorreva la sua schiena, e lei ansimava e stringeva i pugni, e mentre veniva, l'abbracciai, era fine e dolce, tra le mie braccia, mentre il suo respiro si colmava...

(Ejay Ivan Lac)








DOPO MANGIATO



Avevamo mangia, tranquilli quella sera, con un ottimo bicchiere di vino bianco, e del pesce alla griglia, sentivamo di aver ancora voglia di fare qualcosa, anche se qualche ora prima di cenare, avevamo sperimentato qualcosa insieme, ed era stato eccitante...
Il vino era abbastanza forte, quando bevi dell'ottimo vino, si sa, la testa diventa leggera e libera da ogni muro, così lei si sdraio sul suo divanetto, e io sulla poltrona, la guardavo con dolcezza, e percorrevo con gli occhi le sue gambe, il suo viso, non era amore, era solo un giorno fatto di fantasie, un'attrazione meno fisica, e più mentale!

Lei dondolava il suo piedino, e con un dito tra i denti e un sorriso malizioso, mi disse se volevo guardarla, mentre si toccava, e io gli dissi che ero pronto a guardare il suo viso che godeva...

Lei voleva che io, mi comportassi come se stessi guardando un filmatino erotico, e che se mi eccitavo, non dovevo toccarla, ma dovevo toccare me stesso!

Così la sua piccola mano, si alzo quel vestitino che metteva le sue gambe in risalto, e cominciò a massaggiarsi la vagina, mentre i nostri occhi si guardavano, era una sensazione difficile da sopportare, in quanto avrei voluto alzarmi e andare da lei, strappargli via i vestiti e penetrarla sfogando ogni fantasia!

Quel distacco, cominciava a diventare interessante, la sua morbida pelle, in mezzo alle sue gambe, si muoveva, e mi accitava sempre di più, con la tavola ancora da sparecchiare, la bottiglia ormai vuota, e il buio della città, regalava ai suoi respiri, un quadro che nessuno poteva vedere, e che solo io potevo gustare e sentirne l'odore.

Si fece prendere dalla foga, e si masturbava velocissima, aprendo le sue gambe, mi disse di toccarmi, mi disse, di fargli vedere quanto ero eccitato, così lo feci, eravamo in due a soddisfare la nostra eccitazione, senza sfiorare i nostri corpi, ci masturbavamo guardandoci negli occhi, e i nostri orgasmi quasi in sintonia...

Un viaggio bellissimo tra le nostre voglie, un momento che capivamo solo noi...

(Ejay Ivan Lac)

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