NEXT LEVEL - Music Video

STORIE PER NON DORMIRE 04: LA DONNA DEL ROCCOLO






EJAY IVAN LAC

STORIE PER NON DORMIRE

LA DONNA DEL ROCCOLO






Capitolo 1

Leggenda dimenticata



La storia nasconde sempre racconti e leggende che molte volte, vengono dimenticate con il corso del tempo e non riescono ad arrivare ai giorni nostri. Ne esistono anche di più moderne che stranamente se non le racconti, nessuno sa che esistano.

Come la misteriosa storia della donna del Roccolo, un bosco di circa 16 km situato nella zona Nord Ovest della provincia di Milano, confina con delle cittadine tra cui una in particolare chiamata Arluno.

Proprio da qui parte una particolare leggenda metropolitana. Si narra che nel 1997 un gruppo di quattro ragazzi incontrò una misteriosa donna con un abito elegante rosso e i capelli lunghi bianchi, uno dei superstiti del gruppo spiegò che il colore dei capelli non sembrava causato dall'età, in quanto il suo viso era molto giovane.

Il ragazzo si trasferì con la famiglia verso Brescia, mentre gli altri tre giovani non furono mai ritrovati. Dopo questo racconto ancora oggi capita che alcune persone notino una donna vestita di rosso e i capelli bianchi, in periodi particolari dell'anno come la primavera e il finire dell'estate. In alcuni casi anche nelle giornate di inverno quando la nebbia invade i sentieri del bosco.

Non esistono storie riguardanti questa donna, nessun collegamento storico che possa far pensare ad un fantasma di qualche contessa o cose di questo tipo. Tuttavia pare esserci e si fa notare solo da quelli che sceglie lei.




Capitolo 2

Il primo incontro


La quindicenne Giulia era con il suo piccolo cagnolino di nome Nocciola, di razza Shih Tzu. Amavano entrambi passeggiare all'interno dei sentieri del parco del Roccolo, con l'ingresso situato nella cittadina di Arluno.

Il caldo dell'estate era torrido ma i folti alberi riuscivano ad attenuare il calore, ricoprendo i sentieri di ombra portando qualche momento di fresco. Giulia amava camminare, il suo posto preferito in quel grande bosco era la zona dell'aula didattica, un piccolo spazio composto da tre lunghi tavoli e una struttura con un tetto in legno.

Nonostante sia stata costruita per una funzione specifica, quel luogo risulta sempre deserto. Mentre Nocciola annusava ogni angolo del terreno, la ragazza si godeva il fresco, accompagnato dal rumore delle foglie mosse dal vento, chiuse gli occhi ma il suo cagnolino cominciò a tirare il guinzaglio.

Giulia riaprì gli occhi e si accovacciò verso il cucciolo: “Che c'è? Hm? Cosa hai visto?”. Guardò nella stessa direzione in cui guardava Nocciola, si accorse che tra i fitti alberi che si trovavano non molto distanti da lei, una donna di lato vestita con un abito elegante rosso e i capelli bianchi, fissava con lo sguardo alzato il ramo di un albero. Si accorse che stava guardando uno scoiattolo, l'animale non sembrava aver paura di lei, si stavano guardando fissi negli occhi.

Nocciola cominciò a ringhiare ma Giulia cercò di zittirlo, anche se non riusciva a staccare gli occhi da quella donna: “Fai silenzio Nocciola, adesso... adesso ce ne andiamo”.

Improvvisamente la donna girò velocemente lo sguardo verso Giulia che si spaventò, prese Nocciola in braccio e scappò velocemente dal sentiero dell'aula didattica. Uscendo velocemente dal sentiero andò a sbattere contro un uomo che stava passando in bicicletta, l'uomo si fermò chiedendole se si era fatta male.

Giulia continuava a guardare verso il sentiero dell'aula didattica, l'uomo si accorse che qualcosa non andava e le chiese: “L'hai vista anche tu?”, Giulia si girò verso di lui e con voce tremante rispose: “Chi?”.

Uomo: “L'hai vista anche tu? La donna vestita di rosso...”

Giulia: “Chi è la donna vestita di rosso?”

Uomo: “Ti do un consiglio, non venire più qui per almeno quattro giorni, o la rivedrai ancora. Hai capito?”

Giulia: “Mi scusi, ma ora devo andare a casa...”.

La ragazza si allontanò da quella zona e si avviò verso il sentiero che riportava alla cittadina. Arrivata a casa, mise Nocciola a terra e gli tolse il guinzaglio, andò in cucina da sua madre che stava preparando la crema della torta.

Giulia si sedette al tavolo e la guardò, voleva dirle qualcosa ma stava ancora pensando allo spavento che si era presa dentro il bosco. Sua madre Sandra si avvicinò a lei con il cucchiaio per farle assaggiare la crema: “Dimmi cosa ne pensi, se ha un buon sapore”, la ragazza aprì la bocca e assaggiò la crema: “Hm! Si è buona, credo vada bene”, La madre sorrise e continuò a lavorarci sopra.

Giulia fece un lungo respiro e le chiese: “Mamma, secondo te i fantasmi esistono?”, Sandra coprì la crema con della carta trasparente e la conservò nel frigo. Si pulì le mani con un panno e si mise seduta al tavolo con sua figlia.

Sandra: “Ti racconto una cosa che mi successe quando avevo circa la tua età. Dopo che mio padre morì, avevo sempre la sensazione di sentirlo muovere per casa dal bagno alla cucina. Noi avevamo il pavimento con il parquet, scricchiolava leggermente quando ci camminavi sopra, specie quello del corridoio”

Giulia: “Era il nonno? Cioè tuo padre? Era il suo fantasma?”

Sandra: “Sai, non è questo quello che mi fece pensare ad un fantasma. Più che altro quando un pomeriggio andai sul balcone della mia stanza che si affacciava sul nostro grande giardino. Avevamo un'altalena, ecco... su quella altalena vidi mio padre, che mi sorrideva e mi disse che era felice di avermi rivisto. Quando lo raccontai a mia madre ogni giorno andava verso l'altalena nella speranza di vederlo e parlargli...”

Giulia: “Beh, il nonno non farebbe paura se lo vedessi, anche se non l'ho mai conosciuto”

Sandra: “No, non fa nessuna paura. Senti ma, come mai siamo arrivate a parlare di questo?”

Giulia: “Ecco... io non so perché ma, ho visto una strana donna nel bosco oggi pomeriggio. Era vestita di rosso e aveva i capelli bianchi. Mi sono spaventata e sono corsa via con Nocciola, nel correre sono andata a sbattere contro un uomo che mi disse se anche io avevo visto la donna”

Sandra: “Sarà stato un malinteso, avrai visto una donna abbastanza particolare e quel l'uomo ti stava sicuramente prendendo in giro”

Giulia si alzò dalla sedia per andare in camera sua: “Sapevo che non mi avresti creduto”, la madre si alzò e rispose: “Non ho detto questo, ho detto che sarà stato un malinteso, tutto qui. Comunque preparati che tra un'ora si cena”.

Giulia si chiuse in camera, accese il computer e avviò una video chiamata con la sua migliore amica Laura. Ci mise un po' a rispondere ma poi apparve sullo schermo:

Laura: “Hey scema!!! ti stavo chiamando sul cellulare”

Giulia: “Come? Sul cellulare? Non ho ricevuto nulla, ero nel bosco con Nocciola”

Laura: “Che stai facendo?”

Giulia: “Niente, tra poco andrò a cenare. Ma che hai sui vestiti? Sei tutta sporca di colori”

Laura: “Sto provando a disegnare il mio primo quadro, guardalo ti piace? Un cavallo che corre nel prato”

Giulia: “Con tutto il rispetto della tua passione di pittrice... ma, sembra un'Alce...”

Laura: “Un che? Un Alce? No è un cavallo non vedi? Non ha mica le corna”

Giulia: “Si... si... ma, dovresti sistemare qualcosa, sembra un Alce... senza corna”

Laura: “Mah... sei una pessima amica”

Giulia: “Ascolta, domani hai da fare? Diciamo nel pomeriggio, potremmo fare un giro nel Roccolo. Che ne dici?”

Laura: “Hm si, si va bene, chiamo anche le altre?”

Giulia: “A no, no. Vorrei che andassimo noi due da sole, ho delle cose private da raccontarti”

Laura: “Uh, Ok... va bene, cosa è successo?”

Giulia: “Ma niente, nulla di grave. Allora ci vediamo domani alle 14 ok? Ci sentiamo... vado a cenare. Ciao!!!”

Laura: “Va bene a domani, ciao ciao!!!”.



Capitolo 3

Nulla ha senso


Giulia stava aspettando la sua amica Laura in Piazza Pozzobonelli, il sole delle due del pomeriggio era soffocante e le strade semi deserte. Alle spalle di Giulia arrivò la sua amica in silenzio, che la fece spaventare con un grido fortissimo.

Giulia si girò verso di lei: “Ma che sei matta? Cosa ti metti a gridare? Ahahaha!!!”.

Le due arrivarono al bosco ed entrarono nel sentiero, Laura guardò la sua amica incuriosita e le fece una domanda: “Giulia, camminiamo e parliamo di cavolate da quaranta minuti, ma non mi hai ancora detto quella cosa privata che dovevi dirmi”.

Giulia: “Hm! Si hai ragione, ma è un po' complicato”

Laura: “Ho capito, ti piace un ragazzo!!! lo sapevo porca miseria, allora anche a te piacciono! Sai, mi stavo facendo qualche domanda...”

Giulia: “Cosa? No ma quale ragazzo, non mi piace nessuno. Senti... prometti che non riderai?”

Laura: “Va bene... ma primo o poi scoprirò il ragazzo che ti piace”

Giulia: “Allora, ieri stavo portando Nocciola qui nel bosco e nella zona dell'aula didattica... ecco... ho visto una donna vestita di rosso con i capelli bianchi. Fissava uno scoiattolo, si accorse di me e mi guardò... aveva degli occhi stranissimi non riuscivo a vedere le sue pupille”

Laura rimase in silenzio a guardarla e poi disse: “Ma che cazzo stai dicendo?”, Giulia si girò verso di lei: “Ti sto raccontando cosa ho visto ieri nel bosco, questo sto dicendo”.

Laura: “Sembra un racconto horror, tu hai perso la testa amica mia, te lo dico io. L'amore fa male...”

Giulia: “Uh! Adesso basta con questa storia che mi piace un ragazzo. Ti sto dicendo una cosa seria. Ho visto qualcosa di strano nel bosco e tu come mia madre non mi credi!!!”

Laura: “Oh! Ho capito, rilassati Giulia, ma che ti prende? Sto solo scherzando per renderti la cosa meno pesante”

Laura tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette, ne prese una e l'accese con l'accendino, Giulia la guardò sbalordita, non pensava che la sua amica avesse iniziato a fumare: “Tu fumi? Poi dici che quella matta sono io. Ma da quando hai iniziato?”

Laura: “L'anno scorso. Hey ricordati che sono un anno più grande di te, ho sedici anni”

Giulia: “Ma tua madre lo sa? E tuo padre?”

Laura: “Che si fottano! Non me ne frega nulla di loro, fosse per me andrei subito a riempirmi di tatuaggi e fare sesso. Tutte le mie amiche l'hanno già fatto, io no!!!”

Giulia: “Non... non credo sia una cosa importante ora...”

Laura: “Lo è invece. Ho sedici anni e voglio fare sesso, per me è importante, sono adulta ormai”

Giulia prese Laura da un braccio e le chiese di fare silenzio, sentì la voce di una donna in fondo al sentiero. Con voce bassa disse a Laura: “Hai sentito?”, le ragazze guardarono dritto verso di loro, a pochi metri da lì si trovava l'aula didattica. Cercarono di ascoltare, improvvisamente la voce giovane di una donna si mise a canticchiare una melodia molto particolare.

Laura fece cadere la sigaretta dalla bocca quando in fondo videro la donna vestita di rosso e i capelli bianchi che le guardava. Laura continuò a fissarla e con vece bassa e tremante disse: “Quella... quella è la donna che dicevi?”, Giulia in silenzio annuì con la testa.

Laura si staccò da Giulia e scappò via, la donna si girò verso Laura e sparì. Giulia cercò di raggiungere la sua amica: “Laura!!! Laura per favore aspettami!!!”. Successe tutto velocemente, Giulia vide da lontano la sua amica che uscì dal sentiero per infilarsi all'interno del bosco, dove si trovavano alberi molto fitti e sterpaglie varie.

Quando Giulia arrivò in quel punto cercò di guardare tra gli alberi per vedere se trovava la sua amica, ma sembrava come sparita nel nulla. Tentò di chiamarla ad alta voce senza risposta. Prese il cellulare e tentò di chiamarla, sentì il telefono squillare all'interno del bosco, non molto lontano dal sentiero.

Entrò dentro a fatica per via dei rami caduti e le sterpaglie, vide il telefono di Laura incastrato tra dei rami sull'erba, lo spense e si guardò attorno piangendo, tentando di richiamarla ancora con la voce: “Laura!!!”.

Rimase più di un'ora in quel punto del sentiero nella speranza di incontrare Laura, ma si stava facendo tardi e il sole cominciava a calare. Ancora con le lacrime agli occhi si avviò verso casa, spaventata, confusa e preoccupata.




Capitolo 4

Dov'è Laura?


Arrivata a casa, Giulia entrò piangendo disperata, trovò la madre e il padre in salotto che si diressero subito verso di lei. Sandra preoccupata cercò di capire cosa fosse successo: “Giulia, che è successo, sei tutta sporca. Cosa hai fatto?”. La ragazza continuava a piangere e tentò di spiegare la scomparsa di Laura: “Siamo... siamo andate nel bosco e abbiamo visto... Laura è scappata e non l'ho più vista, ho trovato il suo cellulare...”.

Il padre cercò di capire: “Avete visto cosa? Giulia cosa avete visto? Dov'è Laura?” la ragazza si mise a gridare disperata: “Non lo so dov'è!!! C'era una donna che l'ha seguita e poi è sparita!!!”.

Sandra prese il telefono per avvisare la madre di Laura: “Devo avvisare i genitori di Laura, questa storia non va bene per nulla”. Giulia intanto piangeva a singhiozzi abbracciata a suo padre.

Partirono le ricerche serali verso le ventidue di sera, una squadra di polizia munita di torce e cani cercò di perlustrare ogni parte del bosco del Roccolo, invitando anche gli altri paesi confinanti a fare la stessa cosa. Cercarono per ore ma della ragazza non vi era nessuna traccia.

Nel frattempo Giulia era in salotto a parlare con l'ispettore di polizia di nome Alessandro, in casa insieme alla madre di Giulia si trovava anche la madre di Laura. L'ispettore chiese alle due donne di lasciarli soli per fare delle domande alla ragazza.

Alessandro: “Ok Giulia, dimmi esattamente come sono andate le cose, cosa è successo oggi pomeriggio?”

Giulia: “Volevamo fare una passeggiata, poi ci siamo spaventate per via di una donna che ci è apparsa sul sentiero. Questa donna è già la seconda volta che la vedo nel bosco. Laura... è scappata e lei l'ha seguita”

Alessandro: “Una donna ha seguito Laura, questo mi stai dicendo?”

Giulia: “Si... e poi le ho perse, non ho più visto nessuno...”

Alessandro: “Come era vestita questa donna, te lo ricordi?”

Giulia annuì con la testa e rispose: “Si veste di rosso, un abito da sera e i suoi capelli sono bianchi. Lei ha una pelle molto giovane e i suoi occhi... ecco i suoi occhi fanno paura”

Alessandro: “Perché fanno paura i suoi occhi? Intendi che ha uno sguardo cattivo?”

Giulia: “Non capisco come siano fatti i suoi occhi, sono grandi... strani, mi mettono paura”

In quel momento entrò in salotto la madre di Laura che si rivolse a Giulia in modo molto infastidito: “Questa ragazzina ha sempre avuto una strana influenza su mia figlia”, Sandra le rispose per difendere sua figlia: “Ma che stai dicendo? Mia figlia è rispettosa con tutti”.

Alessandro si alzò dal divano e cercò di calmare la donna: “So che è una situazione difficile, ma questa ragazza è molto spaventata. Vedrà che si risolverà ogni cosa, la troveremo sua figlia”. La donna continuò ad andare contro Giulia: “No lei non capisce, questa ragazzina ha sempre avuto problemi con tutti i suoi compagni di scuola. Si comporta in modo strano, prende dei farmaci per le allucinazioni”.

Sandra andò davanti al viso della madre di Laura: “Esci subito da casa mia, brutta stronza di merda”. L'ispettore prese la madre di Laura e l'accompagnò fuori da casa: “Forza, non abbiamo bisogno di queste cosa ora. Siete tutti spaventati e arrabbiati, ma dobbiamo concentrarci su sua figlia Laura adesso”.

Giulia si mise a piangere e corse nella sua camera, Sandra cercò di parlargli: “Giulia aspetta...” il marito di Sandra si avvicinò a lei: “Lasciamola sola, ha bisogno di riposare e sfogarsi”.




3:15 Del mattino


Giulia si era addormentata vestita, stava dormendo sul fianco verso la parete dove si trovava uno specchio verticale, vicino alla scrivania, dietro di lei la finestra aperta che faceva entrare una leggera luce della luna che puntava proprio verso la sua stanza.

Stava sognando Laura che si trovava molto distante sul sentiero del bosco, era giorno con il fruscio degli alberi che si muovevano dal vento. Guardava la sua amica che restava ferma a guardare le sterpaglie accanto al sentiero, Giulia tento di chiamarla ma la sua voce non emetteva nessun suono, quando ad un tratto qualcuno da dietro afferrò con forza il suo collo per non farla gridare.

Giulia non riusciva a liberarsi da quelle mani, intanto davanti a lei Laura assunse una posizione molto strana, si piegò completamente all'indietro come se fosse spezzata a metà, ed entrò velocemente all'interno del bosco. Giulia tentava disperatamente di liberarsi da quelle mani ma improvvisamente si sveglio nel suo letto, in piena notte.


Guardava lo specchio che aveva davanti, sentiva una strana sensazione dentro di lei, qualcuno si trovava seduto sul bordo del suo letto. Riusciva a vedere la sagoma scura nel riflesso dello specchio, la stanza era buia ma qualcosa si riusciva a vedere.

Non aveva coraggio di girarsi, il suo respiro era veloce, il terrore che stava provando le impediva di muovere qualsiasi tipo di muscolo, tentò anche di gridare ma la sua voce sembrava bloccata come nel sogno.

La misteriosa figura si alzò dal bordo e cominciò a camminare verso i piedi del letto, Giulia non riuscendo a muoversi tentò di guardare con gli occhi chi fosse quella persona nella sua stanza. Tento in tutti i modi di far uscire fuori la voce per gridare ma era troppo bassa per farla sentire ai suoi genitori.

La figura sparì, mentre Giulia continuava a con gli occhi a cercarla nella stanza, ma improvvisamente, guardando lo specchio si trovo al suo interno la donna del Roccolo, Giulia guardava terrorizzata il suo viso, aveva un mento molto allungato e i sui occhi grandi e neri la fissavano intensamente. A quel punto Giulia esplose e riuscì a tirare fuori un urlo di terrore che raggiunse la stanza dei suoi genitori.

I due corsero immediatamente da lei, aprirono la porta e la trovarono guardare lo specchio gridando, stringendo il cuscino tra le braccia.

La madre e il padre riuscirono a tranquillizzarla e lentamente Giulia si calmò.




3:45 Del mattino


Una coppia di fidanzati stava tornando a casa dopo una cena con amici, improvvisamente davanti a loro un velocissimo fascio di luce precipitò dal cielo all'interno del bosco del Roccolo, nei pressi di Arluno.

Lisa lo fece notare al suo ragazzo: “Hai visto che roba? Era un fulmine?”, Marco cercò di rimanere concentrato sulla strada: “Si ho visto, non sembrava un fulmine”.

Arrivati vicino all'ingresso della strada che portava dentro al bosco dovette quasi frenare di colpo, davanti a loro una ragazza completamente nuda piangeva in mezzo alla strada. Era Laura, che guardando i due fidanzati in auto chiese aiuto: “Aiutatemi.... vi prego, aiutatemi...”, Lisa scese di corsa dall'auto per soccorrerla e gridò al suo ragazzo: “Chiama la polizia. Veloce chiamala!!!”.




Capitolo 5

Ricordi sbiaditi


Passarono circa quindici giorni dal ritrovamento di Laura. Giulia era sdraiata nel suo letto con il computer acceso, non sentiva ne vedeva la sua amica da molto ormai, era indecisa se provare a chiamarla o aspettare ancora qualche tempo.

D'un tratto il programma delle video chiamate si mise a squillare, Giulia si alzò seduta nel letto e guardò lo schermo, era la sua amica Laura che la stava chiamando.

Emozionata si mise alla scrivania e con la mano tremante accettò la chiamata.

Finalmente i loro visi ripresero a vedersi, si guardavano tramite la cam e sorrisero, Laura fece un grosso respiro e parlò: “Ciao... come stai?”

Giulia: “Sto bene grazie. E tu come ti senti, ti sei ripresa?”

Laura: “Si, ma non ricordo nulla di quello che è successo, so solo che mi sono ritrovata di notte nel bosco”

Giulia: “Beh... l'importante è che stai meglio”

Laura si girò a guardare un quadro e rimase ferma a fissarlo, Giulia la guardò e le chiese cosa stesse guardando, la ragazza ritornò a guardare la Cam: “Giulia... vuoi vedere una cosa che ho disegnato?”, la ragazza annuì. Laura girò la Cam verso il quadro che aveva disegnato e Giulia rimase impietrita.

Sulla tela erano raffigurate quattro donne vestite di rosso con i capelli bianchi e gli occhi grandi e neri, che fissavano Laura sdraiata sopra un lettino: “Guarda Giulia, quella sono io... quelle, sono le nostre dee”. Giulia non riusciva a capire cosa stesse dicendo la sua amica: “Non... non ti capisco Laura, che significa?”.

Improvvisamente il computer si spense, Giulia rimase fissa a guardare il monitor per poi girarsi verso la finestra, fissando il cielo azzurro sopra la sua cittadina.




FINE





SCOPRI TUTTE LE STORIE DI "STORIE PER NON DORMIRE"



Commenti

Post più popolari

Contact me

Nome

Email *

Messaggio *