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EMOZIONI A CENTOSESSANTA CARATTERI: Prima era tutto più bello.

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Mi ricordo ancora i centosessanta caratteri, quelli disponibili per inviare un messaggio sms alla ragazza che piaceva tanto. Si, prima era diverso da come siamo ora. Prima quei centosessanta caratteri dovevi stare attento a non superarli, altrimenti ti giocavi il secondo messaggio gratis che ti dava la promozione, e se non avevi quella ti partivano quindici centesimi.

L'emozione di un sms, l'avrà letto o non l'avra letto? mentre ora se qualcuno non ti caga lo capisci dalle spunte o dal messenger. Diciamo che ora il no lo avverti nel giro di pochi secondi, prima invece, potevamo sognare situazioni paragonabili al miglior colossal cinematografico.... ti immagini se...? pensa se...?

E continuavamo così, a fare i squilli sul numero di chi ci faceva battere il cuore, mentre ora il massimo che puoi fare è mandare il poke, o mettere un like, in una foto dove ci saranno altri venti like, la nostra unicità viene soffocata da altri che vogliono fare gli unici.....

Prima era diverso, potevamo mandare il messaggio della buonanotte, attendere la luce del telefonino che illuminava la stanza buia e sentire il cuore battere a mille... Ora invece quella buonanotte rimane lì, si continua ad aprire Whatsapp per vedere se ha ricevuto o letto, si perde il fascino, si perde l'attesa.... e se poi non risponde, non dormi per tutta la notte!

Con il social abbiamo perso la comunicazione, con il social, abbiamo libero accesso a tutti, conoscere qualcuno non è più un privilegio, ma qualcosa che possono fare tutti... Difficile adesso colpire il cuore di una persona, perchè altre mille frecce colpiscono lo stesso cuore. Non abbiamo più il tempo di sognare, abbiamo solo il tempo di guardare ciò che fanno gli altri, il tempo... di far vedere quante cose facciamo, di quante cose parliamo, un tempo basato solo sull'immagine, mentre prima....

Sai prima era diverso... non ti guardavi spesso, e ti innamoravi di quei centosessanta caratteri, che si univano ad altri centosessanta, avevi cento messaggi al giorno, li usavi tutti, o ci si chiamava al telefono, si ascoltava la voce, le parole, ti incuriosivi, senza il bisogno di centinaia di foto e like...

Che usi solo perchè non sai più cosa dire...




Il social è utile per gli artisti, per chi vuole farsi conoscere, per il lavoro e passare un momento di svago, ma è sfuggito di mano. Non ha più la sua funzione, quella di condividere qualcosa di divertente per qualche mezz'ora e poi uscire fuori, ma è diventato parte della nostra vita quotidiana, che gira le lancette dell'orologio insieme a noi.

Cammina sui nostri stessi passi, non lo si molla mai, sempre fissi a controllare ciò che gli altri dicono, anche se si è annoiati, il social è sempre aperto. Ha preso possesso della mente, delle parole, dei sentimenti, tutto diventa più facile, tutto diventa più superficiale, siamo tutti meno riservati ed esposti al mondo intero.

Ma vuoi mettere quando ai tempi, per dire quanto ti piaceva qualcuno, scrivevi la lettera a casa, con il cuore che ti pompava a mille, lettere anche di due pagine e poi... mandavi l'amico o l'amica ad imbucarla al posto nostro. Per paura di essere visti e non fare brutta figura, invece adesso, tutti si aspettano un commento, un cuore virtuale, un messaggio su facebook, che può essere carino fino ad un certo punto... ma fa perdere la profondità delle parole.

Se prima vomitavi emozioni sopra un foglio e una penna, ora basta aprire il messenger, premere dei tasti "che non esistono" e per la fretta, si scrivono quelle quattro, massimo cinque righe? di cose trite e ritrite, che vediamo scrivere da altri tutti i giorni. Perchè questo è il problema del social, che la gente si lascia trascinare da ciò che gli altri dicono, si crea una sorta di collegamento, una sorta di miscela priva di battiti cardiaci e si scrive.... uh quello ha scritto così, mo lo faccio anche io! Questo a scritto questo, mo la rubo e la mando a....!

L'amore si basa sui like, i commenti e gli status, le relazioni si basano su quante foto si hanno insieme, sul perchè non metti "fidanzato ufficiale" su Facebook, o sul perchè commenti loro e me no. Stupido, squallido, preoccupante.

A me piace scrivere lettere, va bene... le scrivo anche io digitali, se ci pensi la carta distrugge le foreste, ma uso un digitale diverso, io scrivo con la mente di quando ero più ragazzino, non mi lascio trascinare dai post di altri esseri umani, dalle loro parole, dai loro modi di fare, sono così, mi piace mandare i messaggini, le buona notte, i buon lavoro.... mi piace seguire le stelle dei miei pensieri, mi piace... attendere una risposta senza continuare ad aprire nessun messenger.

Mi piace così, il piacere della scoperta, chiamarsi e sentire la voce, amo parlare dal vivo, anche se odio la folla, io ti voglio guardare negli occhi. Lo schermo non mi dice nulla di te, la foto nel post, vorrei vederla solo io, senza che altri uomini ci sbavino sopra e scrivano i soliti commenti da lecca culo....

Amo, e sogno, il privilegio di conoscere una persona affondo, senza che le nostre parole e le nostre anime, vengano influenzate dal resto della società, che vive solo premendo dei tasti e non alza mai lo sguardo dal monitor. Dimenticandosi che le persone hanno un'anima, non solo un fisico da guardare in centinaia di album virtuali, le persone vanno esplorate, non guardate.

Vi siete dimenticati il cielo, il prato, non guardate più il mondo con i vostri occhi, ma solo tramite la fotocamera del vostro smartphone...



- Ejay Ivan Lac



































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